lunedì, giugno 08, 2015

La Giustizia Minorile nasce nel 1934 con il Regio Decreto n.1404 che istituisce il Tribunale per i Minorenni. Succesivamente con la legge n. 888/56, viene introdotta la misura rieducativa dell’affidamento al servizio sociale del minore “irregolare o per condotta o per carattere”, e il giudice onorario contribuisce nelle indagini sulla personalità del minore e segue l'andamento della misura.
Di particolare importanza è l’art. 98 del Codice Penale con il quale si stabilisce che “è imputabile chi, nel momento in cui ha commesso il fatto, aveva compiuto i quattordici anni, ma non ancora i diciotto, se aveva capacità di intendere e di volere”.
L'istituto penale per minorenni ospita ragazzi dai 14 ai 18 anni di età e ultradiciottenni fino al compimento dei 21 anni se il reato viene commesso prima del compimento della maggiore  età. All'interno degli istituti per minori devo essere garantiti i diritti soggettivi dei minori alla crescita armonica psico-fisica, allo studio, alla salute, con particolare riguardo alla non-interruzione dei processi educativi in atto ed al mantenimento dei legami con le figure significative, per questi motivi i minori vengono seguiti da un’equipe composta da educatori, psicologi ed assistenti sociali. Differente è il centro di prima accoglienza all'interno dei quali i minori permangono in uno stato di arresto o di fermo fino all'udienza di convalida la quale deve avvenire entro 96 ore dallo stato di arresto o di fermo. In queste strutture l'equipe presente deve predisporre una prima relazione sulla situazione psicologica del minore, la quale dovrà essere mostrata al giudice in udienza.
Una problematica di particolare importanza è inoltre quella relativa ai mori stranieri non accompagnati, ossia quei minori presenti sul territorio italiano i quali sono formalmente sprovvisti dei  genitori responsabili della tutela giuridica. Questi ragazzi  impauriti dalle situazioni, preoccupati delle conseguenze, spesso continuano a vivere “scappando” da un luogo all’altro del Paese, entrando ed uscendo più volte dalla condizione di regolarità a loro offerta dalle istituzioni. Risulta allora importante definire chi siano gli irregolari presenti sul territorio, in quanto questo termine utilizzato nel linguaggio comune porta spesso con sè l'idea che siano persone associate alla microcriminalità. Il reato di clandestinità viene introdotto dalla legge n°  94 del 2009 e fatto approvare dall'allora ministro degli interni Roberto Maroni, viene creato come strumento di dissuasione nei confronti degli immigrati, anche se non ha sempre raggiunto i risultati sperati e sta a sottolineare l'irregolarità di coloro che giungono in Italia senza un regolare permesso di soggiorno o senza documenti. Secondo la norma, il presunto reato commesso dal migrante deve essere giudicato da un giudice di pace e gli esiti dipendono anche dal procedimento amministrativo dell'espulsione dello straniero. In questo modo queste persone possono essere rimpatriate senza però tenere in considerazione le ragioni che hanno condotto alla decisioni del progetto migratorio, dietro le quali spesso si celano storie di guerra e violenze.

Posted on lunedì, giugno 08, 2015 by Veronica Telese

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venerdì, maggio 29, 2015

Ho ritenuto importante accennare alla situazione riguardante gli ospedali psichiatrici(o.p.g.) in quanto lo scorso 31/03/2015 si è deciso per la definitiva chiusura di questi nuovi manicomi.Vorrei riportare quindi alcuni cenni storici  circa la loro evoluzione.
Il manicomio giudiziario fin dalle sue origini doveva svolgere la duplice funzione di cura e di custodia, in questo senso la funzione terapeutica e di sicurezza si fondevano in questa istituzione dove ogni aberrazione poteva essere giustificata dalle finalità terapeutiche.Un primo approccio per modificarne la disciplina fu la legge Mariotti n° 431 del 1968, la quale affermava il primato terapeutico nell'approccio alla patologia psichiatrica, ossia emergeva l'aspetto sanitario degli istituti. Dieci anni più tardi veniva approvata la legge n° 180, la legge Basaglia, ossia quella che ha provveduto alla chiusura dei manicomi. Alcuni anni prima ossia nel 1975 però, i manicomi cambiavano nome e venivano chiamati ospedali psichiatrici i quali erano leggittimati in virtù della loro funzione terapeutica. Il decreto legge del 31 Marzo2014 recava: "disposizioni urgenti in materia di superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari" con il quale si sottolineava anche il rammarico per non poter attuare entro il termine previsto (1º aprile 2014) gli interventi volti al definitivo superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari. Questo termine veniva quindi spostato di un anno, ossia il 31/03/2015 giorno in cui è stato deciso per la loro definitiva chiusura. E' infatti inaccettabile che questi istituti si siano protratti così a lungo, e per ricordare le situazioni in cui erano costretti a vivere i pazienti, riporto il link di un video inerente gli ospedali psichiatrici:

https://www.youtube.com/watch?v=gXnvydnO6z8

Posted on venerdì, maggio 29, 2015 by Veronica Telese

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Nel link sottostante riporto un video commento personale riguardante l'intervento di Ismael Nazario circa le emozioni esperite da questo ragazzo durante il periodo di detenzione nel carcere statunitense. Nel mio commento motiverò la scelta del video e attraverso un confronto con la realtà italiana introdurrò alcuni dei risultati ottenuti durante la ricerca sul presupposto rieducativo del sistema carcerario.

YOUTUBE:  https://www.youtube.com/watch?v=OdByt1-s5LI

Ho inoltre schematizzato i temi principali dell'intervento di TED tramite l'utilizzo dello strumento PREZI. I concetti esprezzi sono stati conseguantemente approfonditi e comprati con la realtà italiana, cercando di capire cosa accade all'ingresso in carcere: quali sono gli iter burocratici e quali invece le modificazioni sul piano sociale.

PREZI:  https://prezi.com/6ru6ie0dhhcd/ismael-nazario-what-i-learned-as-a-kid-in-jail/

Posted on venerdì, maggio 29, 2015 by Veronica Telese

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mercoledì, maggio 27, 2015

link video youtube( estratto TED-Talks): 

https://www.ted.com/talks/ismael_nazario_what_i_learned_as_a_kid_in_jail

"Ho passato quasi trecento giorni in isolamento e lasciate che vi dica una cosa: urlare a pieni polmoni tutto il giorno contro la porta della tua cella...è stancante."

"Quell'aereo con quelle persone che va da qualche parte, è la vita che scorre mentre noi stiamo dietro queste mura, bloccati."

Il video tratta dell'esperienza di Ismael Nazario, un ragazzo che prima ancora di aver compiuto diciotto anni è stato arrestato ed ha passato la maggior parte dei suoi giorni da detenuto in isolamento.Nella sua cella Ismael, si è ritrovato da solo a dover affrontare una situazione difficile da gestire per qualsiasi essere umano, ed in particolar modo per un adolescente. Con l'ingresso in carcere le relazioni sociali ed affettive vengono a mancare e spesso la solitudine quando si accompagna alla frustrazione possono sfociare in comportamenti aggressivi che servono anche per sentirsi ancora vivi; altri invece non reagiscono o hanno perdono le loro speranze e si abbandonano ad una condizione che potrebbe essere accostata alla perdità d'identità.
Per quanto riguarda la situazione delle carceri italiane è ormai noto che siano sovraffolate e che, soprattutto dopo l'inasprimento delli leggi in riferimento alla distinzione tra droghe leggere e pesanti che risulta essere la  2006 Giovanardi-Fini e la Bossi- Fini del 2002 circa la regolamentazione dell'immigrazione, rappresentino gli emarginati sociali. Infatti da alcune ricere risulta che il 40% dei detenuti in Italia abbiano problemi di tossicodipendenza, mentre il 35% della mededesimast popolazione carceraria sia composta da stranieri. Tenendo come riferimento l'articolo 27 della costituzione italiana il cui comma 3 cita "..le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato.." , il video intervento di Ismael è stato per me importante per una riflessione circa il presupposto rieducativo del sistema carcerario. A questo proposito la legge 354 del 1975 ha introdotto un elemento di novità: i diritti dei cittadini sono stati estesi anche ai detenuti e sono stati ritenuti utili ai fini rieducativi del sistema i colloqui, le corrispondenze, le attività sportive e ricreative anche con l'intervento di personale esterno. E' stato inoltre riconosciuto il ruolo fondamentale il ruolo svolto dall'intervento sociale nel processo di rieducazione, quale carattere fondamentale di questo cambianto. Quindi nonostante i presupposti siano presenti all'interno del codice penale, nella pratica questi trattamenti trovano interferenze nello sfruttamento degli spazi e delle risorse. Dall'interevnto di Ismael Nazario traspaiono alcune sensazioni che a mio avviso potrebbero essere comuni ai detenuti di tutto il mondo come ad esempio la sensazione di abbandono rabbia e staticità, la paura e la frustrazione per ciò che non si riesce a fare mentre il mondo all'esterno del carcere continua a mutare.


 

 

Posted on mercoledì, maggio 27, 2015 by Veronica Telese

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Il blog di carceri e o.p.g. nasce dall'esigenza di una riflessione riguardante l'universo educativo e nel mio caso riferita all' affermazione del ruolo rieducativo della pena. La riforma penitenziaria del 1975 ha segnato una svolta, in quanto è andata a sostituire il regolamento carcerario fascista del 1931 che vedeva nelle sofferenze fisiche e nelle privazioni un adeguato strumento per il pentimento e la rieducazione del detenuto. Da questo momento si sono iniziati a mettere in atto alcuni trattamenti rieducativi ritenuti consoni per la riabilitazione e per l'obiettivo di reinserimento del reo all'interno della società, anche se nonostante ciò sussistono alcuni paradossi nell'interpretazione di questo dettato costituzionale. Nel mio blog inserirò un video dal quale partirà la mia riflessione, e farò riferimento ad alcuni link che mi sono stati utili nella ricerca e che potranno essere esplorati nella sezione dedicata ai blogroll. Nello specifico tra questi sarà presente il link relativo alla realizzazione delle concettualizzazioni inerenti il video scelto.

Posted on mercoledì, maggio 27, 2015 by Veronica Telese

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